venerdì 26 gennaio 2018

Sulla reputazione del marchio.

"Rubo" un post da facebook (che comunque è pubblico) perchè documenta in modo inequivocabile come a volte certi miti si reggano su un glorioso passato che non corrisponde al presente.
Alessio Casati, uno dei più prestigiosi liutai italiani (Bagnasco & Casati, Savona - www.guitar-repair.eu) così racconta il suo incontro con una recente Gibson acustica top di gamma:

"1937 Gibson L-00 Legend (2010) Fully Hide Glue Construction....sì ma arriva in laboratorio col ponte scollato a causa di una selletta alta 7mm (setup originale!): soluzione: neck reset. 
Scollando il ponte si può avere una vista del sistema di centratura dello stesso usato alla Gibson: due fori, uno attraverso una delle due catene della X.
Amici del forum: la piantiamo di sbavare sulle nuove Gibson? Grazie!".



 


Ovviamente non vuol dire che tutta la recente produzione Gibson sia da buttare, lo sappiamo, anche se da tempo la casa del Montana non gode fama di una produzione a livelli qualitativi costanti (e si capisce perchè!). Visto che la chitarra in questione è stata prodotta nel 2010 c'è da sperare che nel frattempo Gibson sia corsa ai ripari, ma c'è da chiedersi come una azienda storica così importante, dotata di un immenso know-how e sistemi tecnologici avanzati, possa combinare certi svarioni che non si trovano nemmeno sulle peggiori chitarre economiche di produzione orientale. E quando la "porcata" capita su strumenti pubblicizzati come prodotti di alto pregio a tiratura limitata e venduti a oltre 4000$, sorgono spontanee molte domande. Prima fra tutte se Gibson ci è o ci fa.

13 commenti:

  1. Mah...chi è senza peccato scagli la prima pietra.
    E' capitato perfino a me di provare dal Lenzo una Martin da 7500 euro stonata, con le ottave sbagliate e impossibile da accordare lungo tutta la tastiera. Non dissi niente in negozio...ma possibile che nessuno se ne fosse accorto?
    E penso con soddisfazione alla tangona, sempre al freddo in garage, che quando la imbraccio quella unica volta a settimana per le prove, è ancora quasi accordata.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non è proprio la stessa cosa Max, una chitarra stonata, si può capire ed è una questione di settaggio, si interviene sull'osso compensandolo, e si controllano gli slot di uscita Delle corde al Nut, mentre nel caso di questa Gibson il problema è strutturale, e come un'auto uscita con la convergenza sbagliata, ed un'altra che invece ha problemi strutturali di assemblaggio...

      Elimina
  2. Anche se di livello , sempre di produzioni industriali si tratta . Il liutaio può anche fare delle cappellate , poi se ne accorge e , se onesto , rimedia . Quelle che escono dalle catene saranno si testate da qualcuno , ma quante ne fa al giorno ? Magari proprio in quel giorno gli hanno rigato la macchina , oppure ha scoperto la moglie con l'idraulico , per cui gli sfugge qualcosa e non ci tornerà sopra . Se invece è una precisa scelta costruttiva , fidandosi che si scolla un ponte su 100 , è solo malafede ma prima o poi inodi vengono al pettine . D'altronde se una chitarra è stonata come nel caso di Max , ce ne accorgiamo subito . Se un ponte tenderà a scollarsi , solo il tempo lo dirà . E sarà troppo tardi per fare una scelta di acquisto .Ma comunque resta il fatto che i marchi prestigiosi ci affascinano per la loro storia , altrimenti basta andare di orecchio , provare e provare e poi scegliere senza pregiudizi . Le esperienze altrui ci possono aiutare , ma ogni strumento sarà sempre storia a se .

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Però in questo caso ci sono due errori che non dovrebbero capitare in una produzione industriale moderna. Se metti una sella da 7mm è per mettere una pezza all'angolo del manico sbagliato, e se buchi una catena facendo il foro per la centratura del ponte hai sbagliato la posizione della catena o quella del foro. Alla Gibson come in altre fabbriche usano macchine cnc e assemblano in serie con maschere per le misure standard. Sono due errori gravissimi che non possono capitare e se capita per chissà quale motivo non si può far finta di niente e mandare avanti lo strumento nel processo produttivo. E' roba da cialtroni!

      Elimina
    2. Tra l'altro si vede a occhio che i due fori per la centratura del ponte non sono allineati (su una chitarra da oltre 4000$)!

      Elimina
    3. Hai ragione , non c'è che dire . Quindi sono cialtroni ? Oddio , in questo mondo tutto è possibile...però se sono finiti così in basso deve esserci dietro un motivo per me misterioso . Che si fa di tutto per vendere a tanto quello che costa poco , ok , ma un marchio blasonato rischia di naufragare . E' la strada giusta anche per un truffaldino ? Dubito . Però non riesco a trovare spiegazioni plausibili . Trovo invece un po' di rabbia perchè se ci sono poche certezze , gibson una volta ne faceva parte . Mentre oggigiorno è più facile trovare onestà in qualche prodotto cinese ben fatto ma che non grida al miracolo. Bah...

      Elimina
    4. In effetti Gibson ha avuto alti e bassi varie volte. Multe per stock di legni non dichiarati, lanci di modelli discutibili, gestione affidata a manager poco accorti, ecc. Su internet girano alcuni Gibson Acoustic Factory Tour nello stabilimento del Montana che mostrano scenari da fabbrica cinese. Giocano un po' sul fascino delle chitarre "fatte come una volta", ma rispetto ai tour simili nelle fabbriche di Martin e Taylor, l'organizzazione dei reparti sembra indietro di 40 anni.

      Elimina
  3. Una cosa del genere, da un marchio importante come Gibson, proprio non la tollero,quando uno spende fior di quattrini per uno strumento di gamma alta, non può e non deve affidarsi alla fortuna, è vero che ormai in ogni campo, la qualità ed il marchio non vanno più di pari passo, ma certi svarioni non si possono vedere! Forare una catena significa inficiare la struttura della tavola armonica, ma poi perché centrare il ponte affidandosi a dei fori extra? La cosa che mi viene da pensare è che tutto nasce dalla fretta di produrre...e allora non puoi pretendere di arronzare e poi pretendere di farti pagare uno sproposito perché sulla paletta c'è scritto Gibson, se hai un nome blasonato anche la qualità deve rimanere costante, già dalle entry level, Martin avrà anche lei dei difetti, ma queste cose non le ha mai fatte

    RispondiElimina
  4. Anche se adoro la storia, il marchio, tutto quello che è ruotato intorno al marchio Gibson dalla nascita del primo strumento ad ora, leggendo questo post mi vien ancor più da pensare che una visita a Nizza da Chatelier forse è più rassicurante e conveniente che un acquisto a scatola chiusa di una Gibson di pari livello...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Diciamo che a questo punto, sulle Gibson sarebbe meglio prima metterci le mani sopra, come ha fatto Andrea, e sicuramente si trovano gran belle chitarre.
      (Il Rev ha avuto un gran posteriore, ma Lui è guidato dalla Provvidenza!)

      Elimina
    2. Be'...a dir la verità mi aiutò anche Jeb Stuart, che su mia richiesta, andò in avanscoperta a sondare la situazione, conoscendo anche di persona il titolare di Centro Chitarre.
      Chissà se ci legge...comunque ciao Jeb (Mauro)

      Elimina
    3. @Gianfranco
      sarebbe bello organizzare una gita collettiva a Nizza...e andarci con un portafoglio pieno di soldi. Gesù che bello!

      Elimina
    4. Al momento il mio portafoglio si può permettere viaggio e pranzo, fosse pieno me ne farei scegliere una da te, sicuro che troveresti la chitarra che fa per me..
      ;-)

      Elimina

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Per inserire una immagine nel commento scrivi: [img]URLdell'immagine[/img]
Per inserire un video nel commento scrivi: [video]URLdelvideo[/video]