mercoledì 15 novembre 2017

Un desiderio di indipendenza...

Eccolo qui, alla fine me lo sono preso dando in permuta (sicuramente rimettendoci un po') la DI L.R.Baggs, troppo complicata per le mie esigenze anche se di qualità superiore.
Quello che mi ha convinto è la comodità d'uso. Lo Zoom AC-2 serve a chi suona amplificato in un gruppo. Fermo restando che la ripresa con un buon microfono è infinitamente migliore ma purtroppo, come ben si sa, ingestibile, quando si suona fuori, cerco la praticità innanzitutto.
Come si può apprezzare dall'mp3 allegato, miracoli non ce ne sono. Il rospo non può certo trasformarsi nel principe delle favole: il fishman montato sulla tangona, il più economico della serie, resta quello che è: un onestissimo rospo.
Soluzione di compromesso quindi utile solo a semplificare le cose.
Tra i sedici registri selezionabili mi pare che quello denominato "Orchestra" sia il più adatto alla bisogna e mi permette di cambiare strumento (banjo e o.m.) in assoluto silenzio, senza chiedere l'intervento dello scoglionatissimo fonico di turno. Altra comodità è il poter aggiustare il suono con un semplice equalizzatore a tre: bassi, medi e alti. Poi c'è il volume e perfino un boost che alza il livello di 9dB (non credo mi serva comunque). Il riverbero è discreto, rumori di fondo non ne ho sentiti, ragion per cui chiedo all'uomo del mixer di posizionare il canale tutto flat,senza effetti di sorta e di dimenticarsi di me...finalmente sono autonomo.



27 commenti:

  1. Aggiungo che per registrare il suono dei vari registri sono entrato direttamente dall'AC-2 nella scheda audio.

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  2. Bravo , hai fatto bene a farti un regaletto anche prima di natale . Lo scatolotto funziona bene , il suono è poco piezoso e piacevole all'orecchio ( sempre scordandosi il suono reale o quello catturato dal microfono ).Una cosa su quelli che chiami registri ( e loro source guitar ) : non sono fatti per far sembrare una dread una parlor o una triplo zero una 12 corde .Ma bensì , partendo dalla traduzione di source=fonte , andrebbero usati per abbinare la chitarra che si suona al "registro" opportunamente settato. Cioè , se suoni la moretta "dovresti mettere il selettore su 0 o 00 , magari spaziando tra parlor e orchestra . Così , se usi una dodici corde e girando la manopola su 12 string , il settaggio e l'equalizzazione metteranno in risalto le peculiarità di quel tipo di chitarra . Nulla vieta di sperimentare , ma di sicuro non uscirà una simil corde in nylon se stai suonando un altro tipo di chitarra . Magari sto dicendo cose lapalissiane , ma è tanto per dare un giudizio obiettivo e i giusti meriti ad un pedale che non fa miracoli ma aiuta , semplifica e perchè no , migliora . Però il tuo giro del mondo nei vari preset ( a proposito , forse YMH sta per yamaha...) è servito per sentire che le varie ambientazioni ed equalizzazioni non sono affatto tutte uguali . Ad esempio , quando sei su parlor probabilmente lo scatolotto aiuta ad aggirare l'inscatolamento eccessivo , oppure se suoni una resonator dal piezo on board uscirebbe un suono inadeguato , mentre la "simulazione " , od ottimizzazione che si voglia , sembra dare quella secchezza tipica , l'attacco giusto che ci si aspetta da una sei corde del genere . Quindi , per me , è promossa , e vedrai che la vita da palco sarà più semplice . Anche il booster magari ti verrà utile , se non per un solo forse anche solamente per alzare il volume nel mixer generale durante qualche brano .

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    1. Concordo in pieno con la spiegazione di Stefano. In effetti alcune DI basate sul modelling-eq "pretendono" di trasformare la chitarra che si usa in una chitarra differente, come il fratello maggiore AC3 del pedalozzo in questione, che offre un modelling IN e un modelling OUT (quella che usi e come la vorresti!). Invece lo zoom AC2 mette a disposizione dei tagli di equalizzazione preconfezionati per la fonte (source), cioè "adatti" a particolari tipi di chitarre. Lo so che è una forzatura, soprattutto se si pretende di cogliere le differenze timbriche tra una dread square shoulder da una round shoulder (eccapirai!), o addirittura di mettere a disposizione un taglio di frequenze per le Yamaha (YMH sta proprio per Yamaha, quindi tutte le Yamaha??!! Assurdo!). Però è vero che tra una dread e una parlor o una nylon si possono prevedere dei tagli di frequenze utili da cui partire. E in questo lo scatolotto offre i suoi servigi.
      Poi non sottovaluterei quel boost che permette di impostare un aumento di volume a piacere da richiamare con una semplice "pedalata", utilissimo per passare da uno strumming energico a un fingerstyle o a un assolo. Insomma, questa DI offre alcune comodità pratiche e veloci innegabili.
      Mmmmh... gas... :D

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    2. Aggiungo: la Tangona avrà pure un "scrauso" Sonitone, ma suona bene con quasi tutti i preset! :D

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    3. Ho pensato anche io che comunque la poca piezosità di base deve essere del sistema on board . Se è la tangona , un altro centro !!!!

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    4. Avrei anche un p.u. magnetico attivo che in pratica non uso (M1 di L.R.Baggs che sarebbe anche tra i migliori in commercio). Magari proverò nei prossimi giorni a montarlo sulla stessa chitarra . Non penso che il risultato cambi di molto. Giusto per avere un quadro completo.

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    5. Si si , fallo , anche io ho un magnetico ( lo schertler ) e mi interessa la cosa...

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    6. Visto che farai una seconda prova, sarebbe interessante anche sentire il confronto con il pickup direttamente nella scheda audio (non so se lo scatolotto ha una modalità in true bypass...). Dico questo perché, come Stefano e Mirco, trovo il suono molto buono in tutti i preset "sensati", per niente plasticoso come tipicamente i piezo. Sarebbe interessante capire se il sonitone fa già un ottimo lavoro di per sé o se è merito dell'AC2.

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    7. P.S. ma che differenza c'è tra una square shoulder e una dreadnought?

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    8. Si c'è un pulsantino che rilasciato dovrebbe permettere al segnale del p.u. di attraversare lo scatolotto (pulsante pre e post).
      Quando metto su il p.u. magnetico farò anche questa prova alternandolo con il piezo

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    9. Dread e square shoulder per me pari sono. Ma pure jumbo e YMH (nel manuale YMH sta per jumbo Yamaha, pensa te!). Vabbè, sono preset a cui bisognava dare un nome :)

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    10. E single cutaway? Che la spalla mancante influisca di più dello shape della chitarra mi è nuova ... e Mold?
      Ma per me ci son già troppi preset, dopo averne ascoltati 4 o 5 incominciano a sembrarmi tutti uguali!

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    11. Se c'è un senso nel mettere preset per dread, om, parlor, non ve n'è alcuno tra round e square shoulder. Ma immagino siano solo nomi come Pippo Pluto Paperino ecc.

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    12. Giusto Ste, credo proprio che lo scatolino in questione, vada interpretato così, anche perché differenze notevoli tra un settaggio e gli altri non le ho percepite

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  3. Tutto sommato mi sembra uno scatolotto non male. Il nome un po' presuntuoso ("acoustic creator") vuole forse nascondere una certa banalità d'uso che invece per me risulta la carta vincente...

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    1. A proposito di banalità, lo scatolotto è molto immediato, ma sul manuale ci sono alcune informazioni utili per quanto riguarda la selezione del tipo di pickup, del tipo di pile in uso e sullo switch "ground" per eventuali disturbi da fonti vicine. Lo trovi qui:
      https://images.static-thomann.de/pics/atg/atgdata/document/manual/417359_e_ac_2.pdf

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    2. Grazie Mirco, ma la Zoom ha lavorato bene: nella confezione c'è l'alimentatore e il manuale in italiano. Mi ero dimenticato di citare le funzionalità da te ricordate.

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    3. Manuale nella scatola?!
      Su carta??!!
      In Italiano???!!!

      Roba da dinosauri, l'hanno fatto espressamente per i cookers. Lo vogliooo! :D

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    4. Pensa che quando sono andato al link che hai messo del manuale dal teutone , ho smadonnato perchè era in inglese . E invece...;)

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  4. Oltre a solidità e affidabilità, i veri punti forti della Para DI sono l'estrema qualità del segnale e la possibilità di vere regolazioni fini. Per questo è tutt'ora considerata un punto di riferimento. Non è poco ma non offre altro e da questo punto di vista non è certo un prodotto aggiornato.
    Al contrario questo scatolotto non si distingue per solidità e propone una collezione di preset con regolazioni limitate a bassi/medi/acuti. Però aggiunge un accordatore con funzione mute, un volume boost, un riverbero regolabile e altri accorgimenti non secondari.
    In sintesi, se questo scatolotto si dimostra capace di processare il segnale in modo pulito, senza aggiungere fruscii o compressioni di segnale indesiderate, su un palco risulta sicuramente più utile.

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  5. Dall'audio che hai postato, non ho sentito grandi differenze tra un settaggio e un'altro, gli unici settaggi che mi sono sembrati diversi timbrica mente, sono la parlor e la resofonica, però devo dire che non l'ho ascoltato con casse buone, ma con due cassette scrause che ho al lavoro, sicuramente dal vivo la differenza tra un settaggio e l'altro sarà più apprezzabile, altrimenti non lo avresti comprato, giusto Max?

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    1. Personalmente mi sarei accontentato anche di meno preset...(che so: dread,parlor, orchestra, 000 e stop). L'ascolto però, per capirci qualcosa, dovresti farlo in cuffia.

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    2. Concordo : l'ascolto in cuffia o su monitors da studio rivela differenze apprezzabili tra i vari preset ( magari non tutti tutti ) . Prova Mimmo e poi ne riparliamo.

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    3. provo a casa, prima con le casse buone, e poi in cuffia voglio apprezzare la differenza

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  6. Ottimo acquisto Max!! Ho ascoltato con le cuffie e ho sentito differenze tra i vari preset, è uno scatolotto che non solo incuriosisce, ma tenta molto, soprattutto perchè permette una reale indipendenza al chitarrista dal fonico che a volte con le manine regola, aggiusta, livelli che non andrebbero toccati. Noi abbiamo il mixer sotto le grinfie del tastierista che è il primo posizionato all'uscita dell' impianto, ma se tenesse le mani sempre sulla tastiera dopo il sound check sarebbe meglio...
    ;-))

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