martedì 21 novembre 2017

"questa è la sto-DO-ria di uno di n-SOL-oi"

Ok, fai il DO...bene comincia. Piega il polso, alza la paletta, stacca il gomito dal corpo, il pollice sta dietro, non coricare la mano, te lo ricordi il do? Vai...

"questa è la sto-DO-ria di uno di n-SOL-oi anche lui na-SOL7-to per caso in via gl-DO-uck
in una ca-SOL-sa "

NOooooooo  devi contare,  c-o-n-t-a-r-e  1-2-3-4-5-6-7-8  DO CAPITO? e poi ricominci da Sol.

"ma se faccio di conto come faccio a cantare?"

Signore aiutami...devi contare mentalmente, m-e-n-t-a-l-m-e-n-t-e battendo il piede per terra...è chiaro? Vai, riattacca...

"questa è la sto-DO-ria di uno di n-SOL-oi anche lui na-SOL7-to per ca...porca puttana che male alle mani prof..."

Non sono Prof. e vedi di soffrire un altro po' che la sofferenza aiuta...vai riattacca dal do.

Madonna che palle ...E meno male che quando mi chiedono di insegnar loro la chitarra io li avverto e cerco di smarrirli: guarda che ci vuole un sacco di tempo, e poi devi fare gli esercizi, ti devi tagliare le unghie a zero, si devono formare dei calli sulle dita che ti faranno un male cane...nonostante ciò  ogni tanto qualcuno insiste...Possibile che quando vedono suonare non riescano a immaginare il lavoro che c'è dietro? Come se fosse una cosa da spiegare a parole che poi uno la fa...


20 commenti:

  1. Blood , sweat and tears ... nessuno nasce imparato , anche i più dotati "devono da soffrì " , poi si potrà solo godere . O almeno avvicinarsi ;-)))))
    Giusto la pazienza del reverendo , io non ce l'ho , neanche con me stesso.

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    1. Non dirlo a me (che pure insegno di mestiere, ma non musica). A mia figlia, che era interessata, dopo averle comprato una chitarrina 3/4, non sono riuscito a insegnarle nemmeno le posizioni degli accordi principali.
      Ha delle mani con dita lunghe e sottili, molto snodate, ma non riesce a tenerle a martelletto sulle corde, piega la falangetta e va a toccare le corde vicine. Invece il suo prof. di musica delle medie è riuscito ad iniziarla al pianoforte ... come ho già detto, nemo profeta in patria!

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    2. Secondo me Beppe, il problema non sono le dita di tua figlia, ma la tua voglia di vederla subito arrivare a suonare decentemente, il nostro errore è quello di aver resettato tutti i sacrifici fatti da noi per arrivare a suonare decentemente...

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    3. "Suonare decentemente" come concetto mi è davvero oscuro. Io credo che il livello da raggiungere non sia oggettivo ma del tutto personale...il dilettante cerca di imparare a suonare fino a che non "si diletta" con la sua musica. Nel momento in cui questo succede, l'obiettivo è raggiunto. Non credo ci sia un livello decente o indecente insomma...

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    4. Ok Max, cambio il termine per essere più chiaro: "suonare in maniera intellegibile" in modo tale da non dare noia a chi ascolta, producendo musica e non rumore....

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  2. Reverendo, ma non è che chiede troppo alle sue anime pie? Suonare gli accordi, cantare, segnare il tempo con il piede e contare pure mentalmente per azzeccare i cambi, mi sembra una cosa sovrumana anche per me!
    Sarà per questo che non ho mai imparato ad accompagnarmi mentre canto? Ho sempre pensato di essere poco portato per il canto, ma dalla spiegazione delle tue lezioni mi fai sorgere il dubbio che fosse più un problema di coordinazione!

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    1. lo scopo del corso, chiamiamolo così con una parola un po' grossa, sarebbe quella di imparare gli accordi principali in prima posizione per suonare e canticchiare facili canzonette su tre/quattro accordi al massimo, evitando anche i barrè se possibile. Dopo un annetto che si prova a fare giri di accordi su diversi ritmi della mano dx, si passa a canticchiare accompagnandosi. E' in fondo il traguardo minimo del chitarrista da spiaggia: questi sono i miei allievi nella migliore delle ipotesi.
      Credo che, come dici tu, sia solo un problema di coordinazione e di abitudine a respirare e a tirare fuori la voce su un accompagnamento musicale.
      Per studiare pezzi su tablature o spartiti è bene che cambino il maestro.

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    2. Eh, dopo aver imparato gli accordi base e quelli con barrè, come chitarrista da spiaggia son sempre stato un disastro, mentre a molti miei amici veniva in modo quasi naturale ed istintivo. Io ero attratto dal fingerpicking e infine a 15 anni mi sono ritrovato a prendere lezioni di chitarra classica ...

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    3. e meno male , aggiungerei ! Di chitarrista da spiaggia basto io... ;-)

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  3. Tutto ciò lo sto sperimentando con mio figlio, ed essendo appunto mio figlio, la cosa diventa ancora più complessa, devo ammettere però che il figliolo si applica, magari quando sono lì ad insegnargli qualche brano, mi snerva, e mi viene da pensare: o non sono in grado di spiegare, e è proprio gnucco!! Poi però dopo un paio di giorni, tira fuori la chitarra dal fodero e mi fa: guarda un po'... così va bene? E mi suona il pezzo che due giorni prima faceva da schifo, ora però, non solo lo fa alla perfezione, ma ci aggiunge anche qualche abbellimento che ha tirato giù autonomamente da qualche tutorial sul tubo....insomma, forse a volte siamo noi che vogliamo tutto è subito, senza considerare che ognuno ha i suoi tempi, onestamente io non ricordo se ero così sveglio alla sua età, però ricordo la voglia tenace di arrivare a suonare ad un buon livello, credo che prima Delle doti naturali, serva tanta voglia e forza di volontà

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    1. Certamente, ma le doti naturali son un bell'aiuto ...

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    2. Le doti naturali sono avvolte nel mistero. Prendi ad esempio Mimmo, le cui proverbiali dita a banana sulle tastiere dei telefonini, si trasformano magicamente in precisissimi e infallibili martelletti sulle corde delle chitarre. Come ce lo spieghiamo, eh? ;)))

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    3. Ciao Andrea, ben tornato all'osteria, è da un po' che non ti si vede!

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    4. Ciao Beppe, in realtà c'ero sempre ma ho fatto un po' di "tappezzeria" ;)

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    5. Grazie del bel complimento Andrè! :-) per ciò che concerne le doti naturali, io ci credo poco, nel senso, che si, esiste chi riesce ad apprendere prima di un'altro, ma poi tutto dipende dalla passione che uno ha per una determinata attività, è la passione e l'applicazione che fanno maturare le nostre capacità, la doti personali sono un aiuto all'inizio. Poi se parliamo di gusto musicale e fantasia compositiva, allora si le doti personali c'entrano eccome, anche se come dici tu restano un mistero

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  4. Chitarristi da spiaggia aspettatemi!!!
    Certo che le cose son cambiate, i falò in spiaggia non si possono accendere più, le canzoni di adesso non hanno il fascino e la magia di una volta, e se dovessi passare la notte sotto le stelle ad ascoltare i chitarristi acustici che spesso vengono portati da esempio sul nostro scito, mi addormenterei dopo pochi minuti.
    L'inizio di un percorso, che sia suonare la chitarra, imparare a sciare o, che ne so, studiare una lingua estera è sempre in salita, però se si riescono a superare le prime difficoltà, quelle che ti fanno dire "non è cosa per me", poi interviene il fattore passione, voglia di migliorare, e la sofferenza viene ripagata dalle soddisfazioni.
    ;-)

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    1. GIUSTISSIMO!!! sei stato molto più chiaro di me :-)

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  5. Detto in sintesi (ci provo) il problema principale è che quando un bravo dilettante insegna a qualcun'altro, insegna le cose che hanno funzionato per lui, ma non è detto che quel percorso funzioni per tutti. Ci sono voluti decenni di studi nel campo della didattica per arrivare alla conclusione che esistono diversi stili di apprendimento. Ne consegue che bisogna diversificare anche gli stili di insegnamento, ma qui si entra nel campo della professionalità docente. Al bravo dilettante non può essere chiesto di avere professionalità docente, ma solo la disponibilità a mettere le proprie abilità a disposizione. A volte funziona, altre no. Tutti abbiamo avuto l'amico bravo che ci ha insegnato qualcosa e quello da cui non abbiamo imparato nulla (di solito diciamo che il secondo era "troppo bravo"). Insomma, insegnare è un mestiere. Poi può capitare che un bravo dilettante riesca a insegnarci meglio di un "vero maestro". Magari ci ha messo empatia o ha azzeccato il sistema funzionale per noi, mentre il "vero mestro"... era un maestro tra virgolette.
    Poi, intendiamoci, ci sono anche casi in cui l'allievo ha proprio sbagliato indirizzo. Prova a suonare per curiosità e magari è un potenziale fenomeno degli Scacchi, ma non lo sa. Nella vita ci vuole fortuna! :D

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  6. Io non ho voluto ‘insegnare’ nulla a mio figlio perché gli avrei trasmesso soprattutto gli errori. Così, siccome un suo carissimo compagno di elementari e medie (nonché di caccia alle ragazze) ha anche un diploma conseguito nel Regio Conservatorio di Torino, si è accordato - è il caso di dirlo - con lui per una serie di lezioni. Sono contento non solo perché mio figlio mostra interesse per uno strumento che io amo molto, ma perché vedo che ogni volta che ha voluto imparare qualcosa si è rivolto alla fonte più autorevole e si è impegnato seriamente.

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