venerdì 29 settembre 2017

Oggi, 29 settembre...

Questa sera in Piazza Grande, nella ricorrenza del 29 settembre, c'è un concerto gratuito della PFM.
Modena si è appropriata di questa data, in virtù del fatto che l'Equipe 84 ebbe negli anni '60, un grande successo con questa canzone facendo diventare  (autoproclamandosi) la città "la capitale del beat".
Bah...in concetto mi pare un tantino forzato. Nella Equipe 84 poi, tolto forse Vandelli, gli altri poveracci sapevano suonare davvero pochino, la canzone era di Lucio Battisti e non so quanto c'entri la PFM con il beat. Ma va bene così.

L'unica cosa vera è il ricordo di quegli anni che la voce di Lucio fa prepotentemente tornare alla mente. Era meglio allora? Era peggio? E' come stare al cine, fianco a fianco nel buio, ma ognuno ha visto un film diverso.

12 commenti:

  1. concordo con la tua lettura, i guru della comunicazione mettono tutto insieme e trasformano tutto in "marketing territoriale", ma quello che resta di più vero sono le sensazioni e i ricordi di chi c'era e ha vissuto questo periodo con tutte le sfumature socio/musicali e l'intreccio con le proprie emozioni personali. Proprio oggi leggevo sul Carlino che esce una collezione di pezzi d Battisti restaurati e rimasterizzati (ovviamente con versione in vinile), con il "vero" sound battistiano dell'epoca, segno che il brand tira ancora, ma mi chiedo se avranno davvero resistito alla tentazione di manipolarlo per renderlo più consono alle odierne aspettative di ascolto. A me piuttosto resta la malinconia di una stagione che almeno aveva saputo rendere protagonista assoluta la chitarra, che oggi (acustica ed elettrica) sembra essere in via di estinzione, almeno in Italia.

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  2. Il marketing detta legge , oggi come ieri . Aldilà di tutto resta un periodo fertile e ricco di proposte , scopiazzando qua e la dai successi d'oltremanica o americani , si dava ai ragazzi dell'epoca linfa nuova su cui creare un futuro . Una bella spallata a morandi e di capri , il rock ( o il beat ) arrivava in Italia . Battisti aveva assimilato i linguaggi rythm & blues , e con la sua incredibile voce intensa e comunicativa , fuori dai vecchi schemi , e la sua chitarrella acustica da due soldi incantava nei programmi di allora . Io guardavo , capivo , mettevo da parte a sedimentare e oggi devo solo che dire grazie agli artisti anni 60/70 . Il resto sono chiacchere e distintivi , la musica , se sarà buona ( e la PFM ha grandi musicisti ) determinerà la serata . Sul fatto che la chitarra sia assente oggi dal panorama musicale , direi invece che sta "ricicciando" alla grande , anche in Italia . Prova sul campo è il fatto che solo nella classe di mio figlio suonano in parecchi la sei corde , e se la portano in giro , al mare , a scuola e nelle feste . Come facevamo noi... la ruota gira , e magari stavolta si potrebbe fermare un po' di più nel solco giusto :-))))

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    1. davvero fanno come noi? che bello...qui ne conosco davvero pochi...

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    2. E il bello è che cantano cose "moderne" ma anche De Andrè . Ora , per uno scambio culturale scolastico fra Licei , mio figlio si è imparato un brano tradizionale ungherese , già rifatto dai Queen . Mi ha chiesto aiuto , stavolta , e io gongolo :))))))))

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    3. E chissà che faranno gli ungheresi !!!

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    4. Ste, c'è da dire poi che sono anche molto più bravi di noi, mio figlio legge già le tablature come un fulmine, io in confronto sono un bradipo miope, nel giro di sei mesi ha imparato più cose di quelle che imparavo io in sei anni....

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    5. grandissimo, sono felice per voi...ora che ci penso potrebbe essere una scusa per comprare altre chitarre.

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    6. Ah ah , come se le scuse ci mancassero :)))))

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    7. Vero, per ora però si è appropriato della Dreddy, dice che ha il manico più comodo di tutte, vorrà dire che prossimamente gli costruisco una chitarra tutta per lui, e questa volta la farò anche amplificata, perché ha già un gruppo con cui si diverte il pomeriggio

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  3. Quando il presente ed il futuro ci offrono poco, è naturale che ci si aggrappi con le unghie alla solidità di un passato, che comunque con i suoi problemi, abbiamo vissuto in prima persona ed in molti casi con vero trasporto, ciò non vale solo per la musica ma per tutto, mi viene in mente come ciò avviene per le automobili, che si rifanno a vecchi modelli, alla moda, chissa, mi viene da pensare che forse il nostro passato era molto più solido, e la musica di quegli anni ne sottolinea la qualità...chissà se sono riuscito ad esprimere il concetto in modo chiaro?

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  4. Ciao Max!! Sono assolutamente d'accordo su quello che hai scritto. Una forzatura sicuramente come concetto, ma che sgomitando e chiudendo leggermente un po' occhi e orecchie ci può stare.
    Meravigliosa la tua conclusione, è come stare al cine, fianco a fianco nel buio, ma ognuno ha visto un film diverso..
    ;-)

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    1. E quanti ne ho visti di film "diversi"... ;-)))))

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