giovedì 5 gennaio 2017

Il Signore è stato lodato. E' ora di pranzo, andiamo a mangiare!

Non sono credente, o per meglio dire sono agnostico, e come tale partecipo alla messa solo in occasione di imprescindibili celebrazioni per parenti e amici, sentendomi regolarmente "in prestito". Ogni volta mi applico nell'esercizio di una laica e civile tolleranza, ma pur nel pieno rispetto per la fede dei presenti, quando la predica va troppo per le lunghe comincio a patire uno stato di insensata costrizione che trasforma il mio orgoglioso esercizio di tolleranza in malcelata sopportazione, opportunamente segnalata dalle occhiatacce di mia moglie o mia figlia quando sto per entrare in fase di rigetto.
Mi conforta questo gospel di Lyle Lovett e la sua Large Band. Narra la storia di un ragazzino che alla messa domenicale, giunta l'ora di pranzo, riesce a liberare i fedeli ormai sfranti e affamati tenuti in ostaggio da un predicatore logorroico. Storia con tanto di morale esplicitata nel finale: il Signore sa se un predicatore prega abbastanza, viene fame anche a Lui.
Testo divertente e visionario. Grande, grandissima musica!

20 commenti:

  1. I laici sono come gli omofobi: entrambi manifestano ed a volte ostentano la loro avversita' alla bisogna ma poi si rivelano piu' omossessuali, nel secondo caso, degli stessi titolari della tendenza bistrattata e piu' credenti dei fedeli stessi, i primi.

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    1. Ho capito il concetto, può essere! Ma con una fondamentale differenza. Gli omofobi sono intolleranti perchè sono terrorizzati da una realtà che dimostra il fallimento del loro dogma. I laici sono invece tolleranti perchè sono disponibili ad accogliere una realtà che affermi il dogma altrui. Alla radice c'è sempre la imprescindibile possibilità del dubbio. Dove si nega il dubbio si prepara il disastro.

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    2. In fondo CHI non ha paura dell' eterno oblio?!? La gente della non-cultura si drogava per sentirsi parte di un Tutto; in fondo la religione non e' altro che l' oppio del popolo, diceva qualcuno.
      E noi? A noi basta viaggiare sulla stessa lunghezza d' onda della corda di una chitarra, il che non e' poco, anzi, una volta entrati in sintonia con essa, il nostro Io si annulla e la percezione di cio' che vivi in quel fugace attimo e' Divina!

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    3. D'altra parte qualcuno disse che la musica è la voce di Dio.....

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    4. E secondo me con ragione, caro Mimmo!

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  2. Musica davvero molto bella ed efficace, pienamente nel solco della tradizione e non facile da fare bene, (per esempio, secondo me sarebbe impossibile farla in lingua diversa dall'inglese).
    Quanto alla predica, beh di solito chi troppo parla non ha molto da dire (qualcuno se la scarichino da internet), comunque nella messa cattolica non è obbligatoria.

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    1. Ciò che mi mette in crisi nella messa cattolica è quando si pratica la meccanica ripetizione di concetti atemporali e astratti. Una posizione di comodo per il pastore che si autoafferma senza dare un senso ai credenti. Credo che la novità di Papa Francesco stia proprio nel capovolgimento di questa posizione. Se Dio è in noi, ciò che facciamo è manifestazione divina e va compreso.
      L'unica volta che non avrei più voluto uscire dalla messa è stato a New York, in una chiesa dove per ore si andava avanti con musiche come quella del video, piene di gioia e voglia di vivere la comunità, con tanto di "posseduti" alla blues brothers che si rotolavano sul pavimento di fronte al pulpito. Coro e gruppo musicale da estasi, e non era nemmeno una chiesa rinomata! In quel caso mia moglie e mia figlia mi hanno portato fuori a forza (era ora di pranzo, proprio come nella canzone di Lovett! :D )

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    2. Io sono 'uscito' dalla chiesa quando avevo tredici anni. Non ho mai più fatto ritorno in nessuna Chiesa/Partito/Organizzazione/Movimento. Ma ho un profondo rispetto per ogni credo e per ogni persona che vive autenticamente la sua Fede, non importa quale. Semplicemente, quando sento odore anche vago di indottrinamento mi chiudo a riccio. Se devo esprimere una preferenza, allora xkmeglio la messa in latino della messa 'beat', che trattava di schifo Dio e la Musica.

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    3. Su come si debba suonare e cantare in chiesa ci hanno ragionato in molti, ma nella pratica quotidiana i risultati sono veramente pessimi (peggiori persino di quelli nel campo artistico-architettonico), forse perché anche nella chiesa (come in diversi campi in Italia) prevale l'opinione (profondamente svilente) che tutti possono far tutto, così senza preparazione, solo con un minimo di estemporanea buona volontà (quando c'è). La messa beat non mi piaceva da ragazzino quando era di moda, oggi mi pare anche antiquata oltre che approssimativa, ma il latino non parla a nessuno.

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    4. Sicuro, Giancarlo.. Il latino tuttavia era un 'arcano' che si sbriciolava sulle labbra del devoto che ne sentiva la forza magica, se non il senso proprio e profondo.

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    5. Claudio Bertasso: come reverendo ti assegno tre avemarie e un paternoster (dopo cena prima di coricarti)
      Giancarlo: in chiesa ci sono andato con il coro. Le canzoni che cantano i ragazzotti con la chitarra sono terribilmente brutte. Ma quando abbiamo attaccato con l'Ave Verum Corpus abbiamo rimesso le cose a posto e ridato dignità alla funzione.
      Ma i preti mica lo capiscono.

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    6. Farò così, Rev. Chissà che non mi salvi quest'anima che latita..

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    7. Perry, eri posseduto dalla vis mistica! XXD
      Ma questanon e' una novita'! Anche nelle cerimonmie Vudu succede e in genere in tutti i riti genuini delle antiche popolazioni amerinde, australiane e africane.
      Praticamente anche quando si balla in discoteca, tutti insieme, si va in Estasi, anche se in questo caso non so quando ci possa essere di "religioso", o se e' possibile estendere ad esso una parte del significato di questo termine.

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    8. Anche la mia anima latita, però quando entro in una chiesa, ovviamente da turista, e sento un organo suonato bene, come mi è capitato spesso in S.Petronio a Bologna o in altre chiese piemontesi e toscane, mi sento in pace con me stesso. Anche quando sento un coro cantar bene mi fa lo stesso effetto, cosa che non capita quando il ragazzetto di turno strimpella con la chitarra improbabili melodie sacre..
      ;-)

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  3. Io credo a modo mio, nel senso che non mi riconosco in una religione precisa, perché credo che ogni religione, sia deformata dalla "lente" della conoscenza umana, credo che ogni essere vivente sia l'emanazione di Dio stesso, se così lo vogliamo chiamare, o meglio ogni essere è a suo modo il compimento di quello che noi uomini chiamiamo Dio, per fare un paragone: siamo come le pennellate in un dipinto, ognuna presa singolarmente non ha un gran senso, ma tutte insieme costituiscono il quadro, anche se questo paragone lascia spazio ad altre domande, tipo: ma chi ha pensato il quadro e chi lo ha realizzato? Siamo limitati, così come un pinolo non saprà mai di essere un potenziale albero di pino......

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    1. Esatto. L' essere umano e' la manifestazione piu' consapevole del creato, nel senso che e' il creato stesso che prende coscienza di se' e sa finalmente di esistere ( un po' come il cervello che "sa" che lui esiste e che abita in un corpo che gestisce e tutto il resto). Ci son voluti 15 miliardi di anni per giungere a questa finalita', cioe' al fatto che il creato abbia preso (quasi) coscienza di se stesso, ma ...occorrerebbero infiniti altri miliardi di anni affinche' il creato (noi) prenda coscienza del Creatore. Infiniti...

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  4. Io credo di credere, forse tutti crediamo di credere, oppure vorremo credere, perché se credessimo veramente avremmo una tale forza da smuovere le montagne, almeno così sta scritto. Anch'io come il reverendo (quello bravo, quello nostro) da alcuni anni, con un maestro tanto modesto quanto bravo, conosciuto a livello internazionale, e devo dire che quando cantiamo noi (la sezione femminile è bravissima), lo spirito veramente si eleva. Seguo pure un gruppo di giovani che ogni tanto suonano in chiesa con chitarre e tastiere, ma qui intervengo io, si suona piano, si fanno i piani e i forti, scrivo le parti in modo che alla fine non sia una schittarrata da spiaggia, ma il tutto sia come un'orchestrina moderna. Ma ciò che mi sfracella veramente gli zebedei è proprio la predica, 20/25 minuti di monologo sui fatti letti nei giornali del mattino. E di solito è ora di pranzo e siamo ancora lì ad aspettare che tutto finisca. E vedo gente che entra triste ed esce triste, e allora mi chiedo cosa vanno a perdere mezz'ora della propria vita in chiesa se per loro non cambia nulla. Per assolvere ad un precetto? Cristo è venuto per sovvertire i precetti, è andato contro i precetti e le imposizioni della religione, per lui era importante l'uomo. E se qualcuno prende in mano il Vangelo si accorgerà che era spesso a tavola, a mangiare con gente che era ritenuta poco raccomandabile.... un po' come noi.

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    1. Sfracellare gli...Zebedei?!? Ahahah. allora sei tu hai ucciso gli apostoli Giovanni e Giacomo?!? Gli Zebedei, appunto, cioe' figli di Zebedeo. XD
      Scherzi a parte, hai ragionissima per quanto riguarda Gesu'. Niente e' piu' lontano da lui del cattolicesimo e del cristianesimo moderno e anzi questo rispecchia addirittura il credo fariseo e sadduceo a lui tanto avverso e che, in definitiva, lo condanno!
      Ma siamo sicuri, del resto, che Gesu' abbia davvero qualcosa a che fare con la religione, cosi' come la concepisce da sempre l'essere uamno?!? A volte a me vengono dei dubbi...

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