mercoledì 11 gennaio 2017

Титаник!

Mi sarebbe piaciuto rifare il famoso pezzo di Titanic con la guitar (le donne si commuovono tutte).
Tra le molte versioni chitarristiche questa, di un elegantissimo musicista russo, mi intriga parecchio. Non so che chitarra sia, ha pure quello che noi un po' sprezzantemente chiamiamo il "citofono". Comunque, scontata la postproduzione, il tutto è gradevole. Purtroppo sulle posizioni più alte con la mia Martin il suono mi esce sordo, opaco, infarcito di buzz. Dovrei cambiare le corde, ma ho paura che ci voglia ben altro. Mannaggia alla malasorte...fossi almeno bello come Di Caprio...

89 commenti:

  1. Alè, titolo in cirillico, potenza del Mac! :)
    La chitarra dell'elegantone pare un bell'ibrido tra classica e steel string, con paletta finestrata e ponte senza pin. Bel suono "moderno" (che alle mie orecchie significa sottile, brillante e definitissimo, con più corda che legno), ma è evidente una pesante post produzione con quintali di riverbero. Chissà come suona davvero...
    Per quanto riguarda la tua Martin, mi pare di ricordare che l'avevi settata col manico completamente piatto, cioè con zero relief. In quelle condizioni basta una minima contrazione dei legni (probabile visto che siamo in inverno, con ambienti riscaldati e secchi) per far scendere le corde in zona buzz. Io le farei passare qualche giorno nell'astuccio con un semplice umidificatore a spugnetta, e poi chiederei al Dott. Brugola di ridare un minimo di curvatura al manico. Una muta di corde fresche dovrebbe fare il resto.

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    1. Il grado di umidità va bene. Vero che il riscaldamento va a tutto gas, ma la loggia a vetri dove la tengo è piuttosto fredda e inoltre quando la ripongo ha il suo bravo bicchierino con la spugna bagnata. Devo cambiare le corde, questo si.
      Però questo pezzo lo vorrei imparare in accordatura standard, anche se capisco che non è la stessa cosa.

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  2. anche secondo me c'è molta post produzione, ed il suono è più un suono neutro elaborato, la chitarra mi piace parecchio, credo che sia una chitarra di liuteria russa, almeno lo stile non mi sembra ne europeo e neppure americano, la cosa che mi ha impressionato invece è il capotasto telecomandato che al minuto 3:51 passa dal secondo al primo tasto autonomamente.... ma come diavolo fa???!!

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    1. 'azz , mica me ne ero accorto...deve avere un binario dietro o un supporto , che però non capisco come non intralci la mano. Mai visto ! Sul video , molto editato e con un suono particolare , chissà in che percentuale conta la chitarra e quanto l'elettronica/editing . Lui è precisissimo , la chitarra è bella ma ha un che di kitch che non mi fa scattare particolari voglie , sarei però curioso di provarla.
      Il brano in se , oltre che arcinoto , deve la sua bellezza alla melodia e all'arrangiamento originale ( e la voce....) , per rifarlo con un solo strumento come la chitarra , temo che gli arricchimenti sonori siano d'obbligo , altrimenti il pathos si perde. Probabilmente il piano , strumento più completo e ricco di sfumature , sarebbe a suo agio senza aiutini. E una versione octave mandolin ? Magari è la strada giusta :-)))))))

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    2. a 0:45 si vede abbastanza bene il tipo di capotasto. La barra rivestita in gomma che preme le corde è praticamente un rullo. Probabilmente il supporto sul retro è in feltro o in un materiale che stringe ma non grippa, quindi spingendolo col pollice può scivolare mantenendo la pressione sufficiente sulle corde.

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    3. Quello è un capotasto progettato durante uno dei molti Piani Quinquennali ad opera di personale graziosamente ospitato presso qualche gulag liuteristico. Si chiama Kill Kulaki, KK per i colti e incliti. Scomparso durante il periodo della Perestroika, è stato reintrodotto grazie a Putin, insieme al potenziamento dello spionaggio cybernetico. Il Super Zar ha sempre avuto a cuore le massime realizzazioni dello spirito umano, incluse quelle di cui qui si disquisce. Che la Glastnos sia con voi.
      PS: 'Titanic' è un film pessimo.

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    4. eh eh , l'unico errore che non hai commesso è aggiungere "TItanic è un film pessimo" ahahahahah
      Dopo Di Caprio e la Winslet hanno fatto film mooolto più interessanti ,però la canzone , nella sua accezione pop , è indovinata e si lascia ascoltare.Ma a piccole dosi , altrimenti si rischia un collasso glicemico :DDD

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    5. E vabbe'...è una polpetta romantica costruita ad hoc. Però, cazzarola, ha fatto un sacco di grana.

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    6. Secondo me è un brano valido, musicalmente ben costruito, ed anche perché si ispira tremendamente alla musica popolare irlandese, che è tutt'altro che sdolcinata, purtroppo uno quando l'ascolta la associa alle immagini del film, che obbiettivamente è una cagata colossale, un polpettone all'americana che se la batte con la corazzata potionki HEHEHEHE!!! ;-))

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    7. Vero. Non ho affrontato la canzone, limitando il giudizio (severo) al film. Capita anche questo, foffarbacco! Poi, per dire, può anche non piacermi la canzone, indipendentemente dalla costruzione, dalla provenienza, dell'esecuzione.

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    8. però gli orchestrali che in mezzo al caos della folla abbruttita dal panico affrontano la morte suonando insieme per l'ultima volta... a me una lacrimuccia me la strappa! :)

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    9. strappano!
      (ci dev'essere una epidemia di disgrafia!)

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    10. ... che sia il titolo in cirillico?!

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    11. Può darsi. Del resto, dalla Potiemkin a Titanic, i musicisti la fanno da padrone. Mooooolti anni fa al Centre Cultural francese di Torino assistetti alla proiezione di Un cappello di paglia di Firenze, un film muto di René Clair, con il commento musicale al pianoforte del primo Maestro (apprezzatissimo pianista) che lo eseguì alla prémiere e per alcuni anni. È stata un'emozione notevolissima.

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    12. Centre Culturel Français.. Sì, Mirco, è disgrafìa. Cronica.

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    13. Grandissima cazzata di giudizio, segno di menti grette e ottuse.
      Ne ho conosciute e ne conosco tante.
      Io l'ho visto mille volte e in tutte le mille volte ho versato lacrime calde e amare. Primo: per la mancata storia d' amore con la super-fantastica-stupenda bella Rose; secondo: per l' inutile morte di migliaia di persone, avvenuta cosi', in un attimo, come si trattasse di un nugolo di foglie secche spazzate via da una folata di vento in autunno.
      A volte la musica e l'immagine non basta viverle con le orecchie e con gli occhi, bisogna anche viverle col cuore e con l'anima, estremizzandole al massimo nel proprio intimo, solo cosi' si puo' apprezzare un'opera d'arte, che sia un quadro, una canzone, una coreografia, un libro, un fumetto, un film...

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    14. Apprezzo la manifestazione di stima, Luciano.

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    15. Prego, Claudio! XD Ahahah!!!
      Ma tu cosa c' entri, caro Claudio?!? Il mio pensiero era da leggere sotto un' ottica generalizzata e se proprio vogliamo essere puntigliosi era rivolto soprattutto a chi giudica una cagata pazzesca un film bellissimo e pieno zeppo di spunti interessanti, che non sto a sottolineare tanto sono evidenti, sia di carattere umano che di costume, sia tecnologico e sopratutto storico, al di la' della facile presa emotiva della trama di fantasia che fa da filo conduttore.
      Forse la cosa per me meno rimarchevole e' data proprio dalla canzone-musica in essere, anche se capisco che e' adatta a sottolineare la scena piu' magica e centralizzata del film.

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    16. quindi ce l'avevi con me.... ma siccome i gusti non si discutono, per te e bello per me fa cagare e lo ribadisco, gli spunti interessanti che ci hai trovato tu, per me sono retorica pura, finalizzata a fare un film per fare soldi,poi se a te piace, è un'altro discorso, ma anche se non condivido i tuoi gusti non ti vengo a dire che hai una mente GRETTA ed OTTUSA, anche se a volte ce ne sarebbe bisogno.....

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    17. No hay problema, amigo.. ☺ Per fortuna esiste la possibilità di esprimere giudizi in santa pace, secondo il proprio gusto e inclinazione. Se non si coltivano sempre più numerosi spazi di libertà siamo belli che fritti.

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    18. Il Reverendo Mr. Pone, mi piace sottolinearlo, introduce comunque un tema molto interessante: il rapporto tra musica e cinema. È una questione annosa, indagata e frugata in ogni dettaglio. Io me ne ero occupato a suo tempo dal punto di vista quasi esclusivamente cinematografico. Sono curioso di conoscere la vostra opinione di musicisti/melomani/strumentisti.. Grazie

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    19. Così disse Tex Willer a Kit Carson che rispose:
      "Che pazienza che ce vo' co' certi indiani caro Tex"

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    20. Tex e il suo Pard svettano come giganti della letteratura a fumetti (sottolineo Letteratura), una delle massime espressioni artistiche del dopoguerra, senza dubbio..

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    21. Tema interessantissimo Claudio. Farei riferimento al film"The stright story" di David Lynch e colonna sonora di Badalamenti. Una musica ripetitiva a sottolineare le immagini di sterminati campi di grano attraversati in solitudine da un vecchio su un trattorino. Separatamente, musica e immagini, perdono molto di senso, ma insieme fanno l'arte del racconto cinematografico.
      [video]https://www.youtube.com/watch?v=miSBpNeefzA[/video]

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    22. Quando parlavo di opera d'arte riferendomi ad un fumetto, pensavo proprio a Tex, eheheh, che peraltro colleziono da quando avevo 10 anni (ne ho 55).
      Caro Mimmo, non ti offendere...e poi tu parlavi di "Cagata colossale" e di "polpettone", mentre io scrivevo "cagata pazzesca" XD.
      E' vero comunque che i gusti sono discutibili! Eheheh...Infatti io, per esempio, non approvo le telenovelas, i Segreti e i Biutiful vari, le Mariedefillippi, ne' i Sanremi vari, ma non li giudico, perche' capisco perfettamente che servono ad un sacco di gente come a noi serve, che so, il country-blues, il fingerpicking, il Rock, il Folk, il suonare la chitarra...
      Ti invito comunque a rivedere le tue posizioni in merito; in fondo un chitarrista come te non...puo' essere completamente cattivo!!!
      AHAHAHAhahah!!!

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    23. Vero, Max.. Il racconto cinematografico ha bisogno sin dagli esordi di una 'terza dimensione' che era fornita, appunto, dal pianista in sala. Lieto che l'argomento ti interessi. Avremo modo di approfondire.. Ciau

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    24. Dal commento musicale del pianista in sala.. Ecco..

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    25. Una volta stavo guardando L' ultimo dei Mohicani, di MAnn, mi addormentai sul divano, causa stanchezza da lavoro. Ebbene, mi svegliai quasi nel finale, rimanendo in estasi sovrastato dalla musica incalzante che avvolgeva le scene in cui il protagonista saliva su per il sentiero inseguendo i nemici, uccidendoli uno ad uno, per liberare la sua bella...
      Beh, ogni volta che danno quel film, durante quelle scene finali, cerco di rivivere le emozioni provate la prima volta.

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    26. provate a causa della musica, volevo sottolineare XD, non certo per le scene cruente...XXD

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    27. Io in genere prediligo una colonna sonora che sia parte integrante del film.. Gli esempi sono pressoché infiniti. Tra quelli che mi vengono così, al brucio, ci sono "Easy Rider" e "Zabriskie Point", Così noti da non doverne parlare oltre. Due film che hanno segnato un'epoca, raccontato un periodo storico e registrato un clima culturale che dura ancor oggi..

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    28. Eh, gia'...Come per i film West e Eastwoodiani di Leone indissolubilmente legati alla musica di Morricone e viceversa!
      Ps-. Scusa Mimmo, anche qui, come vedi sono investito da retorica estrema e radicata XD

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    29. Claudio, il mio ultimo commento non era diretto a te

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    30. Lo so Mimmo, rispondevo a Luciano..☺

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    31. Spesso il commento musicale è ciò che fa la differenza tra un buon film e un prodotto di serie B. Molti studiosi di cinema sostengono che Kubrik sia stato il regista più attento alle scelte musicali, fino a cercare connessioni maniacali. A parte l'esempio più noto di 2001 Odissea Nello Spazio, nei suoi film ci sono spesso commenti musicali che ribaltano il senso delle immagini. Mi viene in mente una delle scene finali di Full Metal Jacket, coi marines sopravvissuti a una sanguinosa battaglia in Viet Nam che rientrano alla base cantando la marcia di Topolino. Scena talmente spiazzante da apparire fuori posto ma che costringe lo spettatore a interrogarsi sul senso della guerra.

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    32. Il senso della guerra? La pace! Cosi' come la morte e' il senso della vita e viceversa. Perche' si muore? Perche' altri nascano.
      In pratica, si fa la guerra per ripristinare un equilibrio rotto da una tensione giunta al massimo. A volte penso alla situazione italiana...
      Nella realta' necessaria (non contingente), per forza di cose e per definizione, non e' possibile avere una pace duratura ed eterna, quella appartiene solo alla realta' invisibile e quindi alla morte.

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    33. Premesso che gli studiosi di Cinema sono una brutta razza :), un commento musicale può limitarsi ad accompagnare le scene, enfatizzando (spesso a sproposito) i momenti clou. È il grado zero, l'artificio più prevedibile e in genere noioso. Ben più creativo e produttore di senso il montaggio 'per contrasto', dialettico, musica/immagini cui accennava Mirco. Poi c'è il capitolo sterminato di musica composta per il Cinema: nei casi migliori compositore e regista lavorano solidamente, avendo un medesimo intento espressivo. Chiudo citando tutto il Cinema di Visconti, in cui l'uso dei brani musicali ha raggiunto livelli di estremo gusto e raffinatezza. E pensare che la 'colonna sonora' nasce anche grazie all'analfabetismo. La gente non sapeva leggere le didascalie e si pensò di far 'parlare' le immagini attraverso un adeguato accompagnamento musicale..

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    34. Come si vede, anche l'ignoranza porta frutti..

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    35. Solidalmente * (a proposito di ignoranza)

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    36. ingegnosa pensata dato che la musica arriva anche dove le parole scritte non arrivano.

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    37. talmente ingegnosa che oggi è comunemente adottata pure nei servizi giornalistici televisivi, negando di fatto quel concetto di obiettività che fu l'originale caposaldo - benchè utopico - di ogni scuola giornalistica. Proprio in questi giorni si blatera di "narrazione politica" e post realtà. Già si servono di buoni sceneggiatori, forse tra non molto i politici assumeranno pure compositori di colonne sonore...

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    38. Facendo la 'tara' relativa all'utopistica obiettività, dico che da sempre il mezzo televisivo (inclusi i servizi giornalistici, segnalati almeno agli albori da sigle anche musicali - si pensi alle famose o famigerate 'Tribune Politiche') si serve di più linguaggi preesistenti. Non ultimo il Teatro: non è chi non veda come la messa in scena sia funzionale a veicolare lo stramaledetto 'messaggio'.
      Tuttavia non mi sento di dire che il necessario montaggio (la diretta costa molto di più) di immagini corredate da un sottofondo musicale appropriato sia sinonimo di manipolazione, lavaggio del cervello, etc etc.. Come nel Cinema e nella Musica, anche nelle TV esistono generi codificati, che combinano ragioni produttive e 'linguistiche'. Al solito, sarebbe utile una sana alfabetizzazione. Per la TV, però, sembra improponibile (l'ho fatto per lavoro dall'84 in poi) perché sembra così facile 'leggere' una trasmissione televisiva! Del resto, come si dice? Beh, l'ha detto la tivì!

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    39. Infatti...la televisione ha detto che il nuovo anno portera' una trasformazione che tutti quanti stiamo gia' aspettando! Ahahah!!! La sapeva lunga il nostro Lucio Dalla!

      Caro Claudio, ho cercato di "chiederti l' amicizia", come dicono oggi, su Feisbuc, ma sulla tua pagina non me lo si permette XD. Come si fa?!?

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    40. Già da qualche tempo anche nei telegiornali, quando danno qualche notizia di un dramma di cronaca, mettono una musica appropriata di fondo (e neppure tanto di fondo). Devo dire che la cosa mi pare pelosissima e mi disgusta innescando una confusione di ruoli e confini tra giornalismo e spettacolo. Non ho bisogno della musica per afferrare e giudicare una notizia, e se chi disegna il palinsesto lo ritiene necessario per "bucare" e arrivare più direttamente all'ascoltatore, è pure offensivo.
      "Oh tempora! oh mores!"
      (non mi ricordo più: chi era costui? Cicerone? Sulpicio Rufo? Terenzio Varrone?)

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    41. 'O tempora, o mores' già.. Cicero dixit. (Avrei potuto dire che è un'espressione di Sulpicio, ma a Torino sarebbe un filo sconcia 😎). La spettacolarizzazione dell'informazione è di derivazione statunitense e risponde a logiche concorrenziali esasperate. La la chiamano infotainment,!un ibrido tra notizie e intrattenimento. Ma il modello americano, capace di inchieste giornalistiche coraggiose e utili alla collettività, fa acqua da molti pertugi. Uno dei maggiori equivoci circa la TV è che essa produca programmi. Storie. La TV commerciale (ma ormai anche la TV di Stato) produce pubblico. Quanto più pubblico possibile, misurato dall'Auditel e altre compagnie di sondaggi. Il pubblico viene venduto alle agenzie di pubblicità sulla base del rating dei sondaggi. Ergo: DEVO fare il programma più allettante, accattivante o spudorato che mi garantisca un pubblico vasto e di peso economico. Fa schifo. Ma funziona esattamente così.

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    42. Questo non significa che non esistano buoni programmi, utili, esteticamente gradevoli e di successo. Rara avis, diceva Sulpicio..☺

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    43. Me lo immagino Sulpicio, che si guarda in basso e dice "rara avis!"...

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    44. Riesci a immaginarlo? A Reggio Emilia siete ben messi, sarà l'alimentazione.. Qui, nel Profondo Nord-Ovest è prassi consolidata, e Sulpicio è di famiglia. A Trieste 'picio' significa Piccolo: i triestini non solo lo comprano, ma riescono persino a leggerlo!!

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    45. ...Nord-Ovest?!? Trieste...?!?

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    46. Mi sa che ci sono vari fraintendimenti... :)))

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    47. ...e siamo nettamente OT! :D

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    48. Ops! Sarà la stanchezza.. Posso rientrare in tema chitarristico con una domanda sui bridge pins?

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    49. Beh, ma in questo tòpico si dissertava su di un arrangiamento per chitarra sola della colonna sonoro di un film bellissimo, cosa c'entrano i pins? Tanto piu' che la chitarra in questione, che suona il pezzo di cui si disquisisce ne e' sprovvista, almeno cosi' mi sembra.
      Comunque rientra pure XD

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    50. I pins non c'entrano nulla, infatti. Così come il Cinema, Tex e la TV. Appena avrò tempo risolverò un problema assolutamente irrilevante relativo a 'sti benedetti piroli.
      Buonanotte a tutti.

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    51. Ma si, i pins ci riportano all'argomento chitarra. E poi adesso mi hai incuriosito! :)

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    52. La mia Levinson ha pioli teneri come il burro e di pessima qualità: peccato, per una chitarra davvero buona. Non trovo pins in osso (a me piace) delle dimensioni giuste e soprattutto il collare è spesso e la capocchia sembra la cupola del Bernini.. Che faccio??

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    53. Vorrei mantenere gli inserti in abalone, discreti peraltro.. Trattasi di pippppps invereconda 😎

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    54. Possibile che tutte le altre chitarre accettino gli stessi pins? Come fai con le tue?

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    55. Per fortuna fino ad ora non ho avuto problemi coi pins (forse perchè ho già dato con un ponte...! :D). Anche se sono di plastica, compresi quelli della martin, sono di buona qualità e stanno facendo il loro lavoro senza usurarsi troppo. Ma in effetti alcune chitarre montano pins con misure un po' diverse. Ad esempio quelli della mia RK 000 sono un filo più grossi. In questo caso mi sa che devi rivolgerti a siti specializzati. Oltre al solito StewMac c'è Bob Colosi che è proprio specializzato in nut, saddle e pins di varie fogge e misure e materiali. Ma probabilmente lo conosci:
      http://www.guitarsaddles.com/products.asp
      Sicuramente non li vende a buon mercato, ma se hai la pip dei pin... :D

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    56. Grazie Mirco.. Sì, ho comprato un paio di sellette per la Yamaha da Colosi. Caro, ma gli oggetti sono di ottima qualità e hanno davvero migliorato suono e sustain. Leggevo tempo fa Bridge Pins Size Nightmare sull'Acoustic Guitar Forum.. Pensa che ieri pomeriggio ho scritto direttamente Gary Levinson.. ☺

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    57. Penso seriamente di essere un fesso. O comunque di avere qualche frustrazione da Gasss, perché una persona con un minimo di equilibrio non si fa tutte 'ste pips! 😎

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    58. Caro Claudio , io comprai pins in osso a Sarzana per la Walden , salvo poi constatare che erano troppo cicciotti per i fori esistenti. Su consiglio dei cookers li ho "affinati" e ora vanno che è una meraviglia. Li ho fissati nel mandrino dell'avvitatore e l'ho fatto girare tenendo nell'altra mano la carta vetrata . Qualche giro , controllino , e via fino alla misura esatta. Non è difficile... se l'ho fatto io ! ;-)

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    59. Ciau Steve! Grazie., insomma, hai lavorato al tornio! Ho tentato di carteggiare paro paro i pin che ho, ma la vicenda durerebbe sino al Ferragosto.. Oltre alla rastremazione (leggo che occorrono pin 3° tapered) resta la questione della capocchia che è esorbitante, esce cioè dall'orbita terrestre e sporge eccessivamente dal ponte. Bah!

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    60. Ho pin in osso della stewmac, allparts, pin in bosso (ah, le rime!), in plastica, ivoroid etc etc etc etc.. Gli unici di misura sono in ebano, ma sai com'è, tutti gli inserti sono in abalone (molto discreti) e volevo mantenere l'aspetto originale.. Mado' quante storie! Mi faccio pena da solo..

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    61. sono queste "storie" che hanno fatto nascere questo posto , per cui... ;-)

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    62. :)).. Ottima cosa, certo, ma almeno vorrei correggere il mio personale feticismo chitarristico 😎

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    63. Correggere con moderazione, però..

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    64. Dacci un paio di martellate sopra e vuala'! XD Io faccio sempre cosi' quando, rompendosi qualche pin, quello che lo sostituisce non vuole entrarci. Ne ho un cassetto pieno, sia neri che bianchi, col puntino e senza.
      Ma forse io sono di bocca buona ed amo visceralmente la vita e le foto dei bluesmen degli anni 20-40, lo spago, le chitarre economiche, la semplicita' e la poverta', le scarpe rotte e i vestiti consunti, il fai da te e le chitarre scassate e forse i miei metodi non sono adatti alla...signorilita' odierna e "moderna".
      Come diceva mio fratello: il martello raddrizza tutto!

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    65. Claudio prova qui:
      http://www.ebay.com/bhp/abalone-bridge-pins
      ce ne sono una carrettata a prezzi modici

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    66. Se proprio non trovi la misura esatta, l'idea di Stefano di prenderli un po' abbondanti e ripassarli "al tornio" non è male!

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    67. Uh, che abbondanza! It's a real Bonanza.. Grazie Perry! Quindi la vicenda oscilla tra un martello e un tornio.. Ci provo, dai.. ☺

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    68. Vedi, Luciano, io non credo di dover dare giustificazioni particolari alle mie pips chitarristiche, anche perché, sia pur poco signorilmente, sono pips che pago di tasca mia, senza incidere sul bilancio nazionale. Non sono un feticista né un puristi, tuttavia apprezzo gli oggetti fatti bene che rispondano anche a qualche minimo requisito estetico. Me devono da piace'. Se io passo alcune piacevoli ore in compagnia di tutti i cookers lo faccio innanzitutto per il piacere di farlo e parimenti perché da molti, troppi mesi devo affrontare una serissima e grave situazione familiare che mi ha dato più di qualche momento di angoscia. Se posso, quindi, vorrei svicolare dalla filosofia pauperistica, dal worn and out e chissà che altro. Sai com'è, uno si fa le sue pips in pace. So che mi capisci.. Cordialità

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    69. Ma certo che non devi giustificarti in alcun modo e di nulla, caro Claudio! Se non lo hai capemepito je stavo solo scherzocchiolando (come mio solito):-DD, soprattutto nell' ultimo commento, quando parlavo di martello (figuriamoci)!
      Fai finta di inteloquire con una specie di Toto'-Celentano! O se vogliamo, con una specie di Celentano-Toto'! (miei idoli, tra gli altri, di sempre).
      Con simpatia!!

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  3. p.s. ma secondo voi che accordatura usa?

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    1. ma senza quel capotasto magico non si può fare come lui...chissà chi lo vende !

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    2. lo sposta solo quando c'è la crescita di tono...non la si fa e amen

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    3. ah ah... per un attimo son stato a pensare perchè mai non volevi suonare LA, SI e FA! :DDD

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