sabato 23 maggio 2015

SerendipEly, il mio primo inedito!



Eccomi qui, per la prima volta con un inedito...sono curioso di sentire cosa ne pensate! :)))

22 commenti:

  1. Molto bello! Ci ho sentito dei riferimenti alla musica medioevale, con degli spunti che vanno ta Tommy Emmanuel ed Andy Mc kee, ma non e` assolutamente una copia, e` molto
    personale e davvero suonata molto bene, in sintesi: ME PIACEEE!!!! :-))

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  2. Grazie Mimmoooooo!!!
    Cavolo, che riferimenti lusinghieri che hai trovato, sono onorato!!
    Anche qsa di medioevale? Bello, mi fa piacere che hai trovato tutte queste sfaccettature non premeditate, ma assolutamente benvolute! :)))

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  3. Be' se l'inedito è tanto per fare, va bene tutto (io, onestamente, lo sento come un assemblaggio fatto anche bene di elementi diversi, ma messi giù senza dare una identità all'insieme).
    Comporre solo per chitarra è la strada più difficile.
    Penso, per analogia inversa, a Tommi Emmanuel e alla sua stratosferica tecnica, che si limita, assai umilmente, a delle cover di altri autori.
    E' certamente più semplice scrivere una ballata, con un testo su una melodia, accordi di accompagnamento ecc.
    Le solite cose, appunto..

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    1. Bhe Max, ma Tommy Emmanuel non si limita alle cover, a dire il vero la sua fama se l'e` meritata con un disco composto di suoi brani, stiamo parlando di "Only", se non lo trovi nei negozi, ti consiglio di scaricarlo, e` davvero un disco da non perdere :-))

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    2. ...e lo sto pure riascoltando in questi giorni...bellissimo!!!

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  4. Registrato molto bene , la chitarra (in cuffia ) esce molto bene , rotonda con le giuste doti di bassi. Il brano ha bisogno di più di un ascolto , è molto ben suonato , certo non c'è una melodia riconoscibile , ma non è detto che sia una pregiudiziale. Come dice il reverendo , scrivere brani per sola chitarra acustica è impresa ardua... In 40 e passa anni di chitarraiamento , ho scritto 2 o 3 brani musicali , proprio quando una melodia mi girava in testa , per il resto ho battuto la strada più facile della canzone. Poi ci sono i mezzi progetti , tanti , tutti incompiuti e chiusi nel cassetto. Quando ascolto Morone , oppure il nostro Mimmo ( che è un pozzo di melodie senza fondo ) mi chiedo se debba poi sforzarmi in un esercizio che forse non è nelle mie corde....Ma visto che questa è la tua prima prova , non resta che sentire la seconda , e poi la terza , e chissà che non si abbia il nuovo Morone qui tra i cookers :-)))))))))) Bravo !

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  5. Grazie Ste!!!!
    Si si, il commento del Reverendo ci sta tutto e ho apprezzato la sua schiettezza! :)
    Per me, avendo sempre suonato cover, è già un miracolo aver partorito qsa del genere! :D:D:D
    Cmq c'ho messo passione e mi sono divertito e penso sia la cosa più importante!
    Grazie per i vostri commenti sinceri! :)

    P.S. La chitarra è stata registrata senza microfoni esterni, solo il pickup dritto nella scheda audio e niente post editing tranne l'aggiunta di un pizzico di riverbero :)

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    1. L'anno scorso ebbi la fortuna di farmi una chiacchierata con Antonio Forcione che, prima che un grande chitarrista, è una grande persona. Parlando della sua invidiabile tecnica chitarristica (che spesso il dilettante confonde come elemento essenziale) mi disse:
      "le risorse tecniche di un chitarrista sono come i colori per un pittore. E' certo che un pittore con molti colori può fare quadri con tante sfumature in più rispetto ad un altro che ha solo uno o due tubetti di tempera. Ma non è detto che la sua composizione arrivi meglio a chi osserva".
      In pratica una composizione è legata alla capacità di un artista di assorbire il mondo e le esperienze che vive, di farle proprie autenticamente e di trasmetterle agli altri. Per fare questo può bastare un solo colore. Il processo creativo è oltre la conoscenza tecnica: se ne avvale certo, ma non ne è condizionato.
      Forcione concluse il suo ragionamento dicendo che lui amava (e ambiva) considerarsi un compositore.
      Devo dire che in quel concerto eseguì un pezzo (Alhambra) che mi fece capire questo concetto, così profondo e sfuggente. Ne compresi la complessità e la poesia e mi commossi di brutto.

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    2. Grazie per aver riportato le parole di Antonio Forcione che trovo giustissime e condivido pienamente!
      Poi c'è da dire che, da hobbysta della chitarra, i miei limiti ci sono tutti, sia come colori che espressività...
      Alla fine l'importante per me è diversti e trovare nuovi stimoli per fare meglio e questi vostri commenti sono utilissimi! Grazie :)))

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    3. Non mi ricordo chi me lo disse, ma era uno addentro all'ambiente musicale professionale e cioè che io nel fare anche semplici canzoncine, partivo dagli accordi. Cioè lavoravo a rovescio. Prima bisogna pensare la melodia che poi va "vestita" con gli accordi. Io ci ho provato, ma non è proprio facile. Ero e sono un dilettante e anche senza troppe pretese. Tu hai i colori (mezzi tecnici) niente male in fondo e perciò, con i dovuti accorgimenti sul metodo, potresti anche azzeccarci e tirare fuori un pezzo valido.

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    4. È esattamente quello che Mirco ha espresso qui sotto! Vedremo, chissà quando, se col prossimo sarò riuscito a lavorare bene su questo aspetto, grazieeeee :)))

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  6. Complimenti Francesco per questo tuo brano che è suonato veramente bene e che ha delle bellissime intuizioni a livello di composizione. Sei riuscito a esprimere bene la tua identità di talentuoso chitarrista che, oltre che suonare con passione e impegno, riesce a divertirsi. Bravo !!
    ;-)

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    1. Grazie Gianfranco!!!
      Mi fa molto piacere ti sia piaciuta!!
      Credo che, nonostante i miei limiti dovuti anche alla prima esperienza, qualcosina di mio ci sia dentro e sono contento ti sia arrivato! :)))

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  7. E' un brano dall'armosfera intima e delicata, di piacevole ascolto, insomma mi piace!
    Non trovo che manchi una melodia, come si dice nei commenti precedenti, semmai la melodia è un po' in secondo piano, dovrebbe essere messa più in risalto con un tocco un po' più deciso. Ci sono un paio di punti in cui spezzi un po' il discorso con degli elementi che non sono sgradevoli, ma trovo un po' fini a se stessi (mi riferisco a quelle progressioni con cui ti arrampichi in cima al manico e poi torni indietro).
    Concordo anche io sul fatto che scrivere un pezzo per sola chitarra, non è per niente semplice, ma questo tuo primo tentativo non è niente male. Bravo!

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  8. Grazie Beppe!!! Sono contento ti sia piaciuta!
    Ho apprezzato la sincerità del Reverendo, ma nello stesso tempo mi aveva un po' sconsolato! :)
    Dal punto di vista tecnico hai assolutamente ragione, devo imparare meglio a gestire il bilanciamento dei suoni tra l'accompagnamento e la parte melodica che deve spiccare di più!
    Grazie ancora!! :)))

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  9. Prima cosa (ma non la più importante): azz che suono c'ha 'sta Maton solo col pickup!!! Niente plastica, bella squillante, ma anche "grassa", sembra ripresa col microfono!
    Seconda cosa (la più importante): sarò franco (anche se sono Mirco). Il pezzo è bello, si ascolta volentieri perché è suonato bene, ma soffre un po' del problema di tanti pezzi per chitarra sola, cioè sfrutta una sequenza di accordi che noi chitarristi viviamo come "posizioni" sul manico. Suonano bene, ci appagano e spostando qualche dito esce anche una melodia. Ma è una soluzione di comodo, nel senso che la melodia dovrebbe essere la linea portante che poi si armonizza per darle uno spessore, un carattere, mentre con questo procedimento si fa l'esatto contrario e la melodia è un "ricavo". Non ti offendere, cerco di dire le cose pane al pane vino al vino (da cooker! :D), tra l'altro anche io se compongo sulla chitarra faccio esattamente come te!
    Ma è un modo di comporre con la chitarra molto diffuso, in cui cascano anche parecchi big tipo quelli di Candyrat, solo che poi ci mettono tanti tecnicismi in più che magari stupiscono al primo ascolto, ma poi non ti fanno venir voglia di riascoltare il pezzo (bravo bravo ma'bbasta, come dicono a Roma :D).
    Secondo me è un modo di comporre che appaga noi chitarristi perchè una sequenza di belle posizioni fa venir fuori il bel suono della nostra chitarra, ma per l'ascoltatore non chitarrista non è abbastanza perchè prima di tutto avverte una melodia "costretta" che non va dove vuole lei, ma è portata in giro dalle varie posizioni sul manico.
    Ma partendo da una melodia e non da una sequenza di posizioni, su una accordatura standard ci si trova costretti a soluzioni tecniche difficili. Ecco allora che tanti usano accordature aperte che - se le sai usare! - ti consentono di avere maggiore libertà di movimento per la melodia perchè molti accordi escono "a corde vuote", con posizioni relativamente semplici che assicurano una atmosfera affascinante. Però non è una soluzione gratis, con le accordature aperte bisogna sapersi muovere. Ad esempio Mimmo è un mago di queste soluzioni da cui ha tirato fuori tanti brani davvero emozionati.
    Ma visto che facciamo un discorso sincero, devo anche dire che anche le accordature aperte hanno i loro limiti perché spesso ti chiudono in un ambito modale che alla lunga rompe un po' le balle.
    Detto questo, ribadisco che il tuo pezzo non è certo brutto, ha spunti molto gradevoli e tra l'altro è suonato molto bene. Semplicemente, secondo me, se ti interessa diventare un compositore più "universale", nelle prossime composizioni dovresti provare a superare alcuni limiti di quella visione chitarristica che dicevo prima.

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    1. ...azz che papiro! Non so se mi sono capito!

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    2. Prima di tutto grazie per esserti preso la briga per scrivere questo papiro!! Hai scritto cose molto interessanti su cui sicuramente dovró lavorarci su per un futuro ipotetico altro inedito! :)))

      Analizzando alcuni pezzi che ho imparato di Tommy, anche lui sfrutta la posizione degli accordi per creare il pezzo, certo che è talmente bravo da far uscire una melodia in primo piano che non soffre dei problemi che tu dici...lui può!! :)))

      Invece è interessante quello che dici, partire prima dalla melodia e successivamente creare l'accompagnamento cercando di non cadere troppo nelle trappole delle posizioni che noi chitarristi siamo abituati a fare...nei limiti, probabilmente con un piccolo compromesso bisognerà conviverci :)

      Sono proprio contento di aver postato questo pezzo, mi avete dato degli spunti critici utilissimi per poter fare meglio, grazie!!

      Per quanto riguarda la Maton, avendo un microfono interno miscelabile col piezo si riesce a smussare il carattere plasticoso del piezo stesso mantenendone alcune sue caratteristiche positive, e, a dire la verità, devo ringraziare Michael Fix che in un suo video spiega come regolarlo al meglio in caso di registrazione :D :D :D

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    3. Umh!Argomento interessante, anch'io sto provando a tirar fuori qualcosa di mio, non di esclusivamente "chitarristico. Fino ad ora ho abbandonato tutto quello che avevo messo su perchè all'inizio mi sembravano carine, poi riascoltandole non mi convincevano.
      Sto cercando il modo di "comporre" che fa per me, ammesso che ne sia capace.
      Secondo me prima la melodia, prima gli accordi, un giro di basso, non può essere uguale per tutti...e poi una melodia non va a braccetto con gli accordi, perchè non si può partire da entrambi indifferentemente???

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    4. Quelli che sono del mestiere, pensano ovviamente al soldo. Pensano prima alla melodia perchè è quella che rimarrà nelle orecchie della genta. Sotto la doccia infatti se uno fischietta, ripete la melodia non certo gli accordi. Quindi il motivetto verrà condito con gli accordi, ma siamo già all'arrangiamento del pezzo. Ma nulla vieta di fare il contrario ovviamente.

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    5. Non è una regola, ma ogni brano deve avere un riferimento melodico forte (altrimenti è una semplice base), in questo senso la melodia viene prima. Ciò non toglie che si possa tirar fuori anche da una sequenza di posizioni ben suonanti, ma c'è il rischio di una melodia scontata "di risulta".

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